L'ECONOMIA DEL CUORE ❤️
Come integrare l'evoluzione personale nel lavoro
LA TUA CREATIVITA' NON E' IN VENDITA
11/11/2024
I giorni scorsi ho incontrato la mia amica artigiana Barbara e con lei abbiamo discusso della difficoltà di definire i prezzi ai propri prodotti e di cosa implichi a livello interiore fare un listino.
Il valore di sé è un tema molto sentito.
È ricorrente soprattutto tra le donne, ne ho già parlato nel mio precedente post IL TUO LISTINO PREZZI, e quando si tratta di fare un lavoro creativo come quello dell’artigiano coniugare passione e guadagno spesso è difficile.
Questo nodo non è così evidente fin quando dobbiamo apporre la fatidica etichetta sul nostro prodotto con scritto l’importo.
Perché siamo così timorosi di mostrare i nostri prezzi? Che cosa si nasconde dietro la nostra insicurezza?
Il tema è centrale ed è quello del valore di sé.
C’è un binomio nascosto che emerge con il prezzo ed è: “io valgo se il mio prodotto è valido.” che implica: se il mio prodotto non è ben fatto, non è al top e non è apprezzato io non valgo. Trasferiamo il valore di noi stessi nel prodotto che realizziamo e se siamo alle prime armi ciò ci rende tremendamente insicuri. In alcuni casi potrebbe addirittura bloccarci nel nostro processo di crescita creativo.
La creatività di questi tempi è una risorsa preziosissima, perché tutto il mondo del lavoro tende ad uniformarsi sempre di più, ad essere sempre più proceduralizzato e burocratico, guidato da grandissimi gruppi e sistemi preconfezionati. Nel mondo del lavoro ci sono dei binari già segnati e definiti, che noi possiamo percorrere solo seguendoli. Nessun passo al di fuori è più consentito e noi ci incanaliamo su sentieri decisi da altri.
Ma la nostra creatività è il nostro sfogo. Dà spazio al nostro mondo interiore che ci spinge a creare e a condividere con gli altri. Ecco questa dimensione naturale si manifesta nei lavori artigianali, piccoli o grandi, purché siano fatti con il cuore e non abbiano come obiettivo il denaro, ma il fare per il gusto di fare. Perché mentre io realizzo la mia creazione sono nel mio spazio sacro che nessuno può disturbare e finalmente mi sento libero.
Questo processo creativo così liberatorio viene intaccato quando il perfezionismo mi spinge a vedere e rivedere la mia creazione e non esserne mai soddisfatto, o quando il guadagno diventa il mio obiettivo principale. Se ciò accade sono uscito dal mio flusso creativo autentico e sono entrato nella ricerca del risultato che mi allontana da me stesso o dalla mia realizzazione.
La tua creatività non è in vendita perché non hai bisogno dell’approvazione altrui né di ricevere denaro per confermare che tu vali.
Crea ciò che ami per il gusto di farlo seguendo la tua passione e passo dopo passo ti avvicinerai te stesso e sarai più libero.
Con affetto
Valeria
IL GIOCO DI SQUADRA
IL MIO INCONTRO CON TIZIANA
4/11/2024
Ho già pubblicato un post sulla forza del gruppo. Ripropongo oggi questa tematica che e’ fondamentale per chi sta avviando o gia’ sta svolgendo un lavoro in proprio, piccolo o grande che sia e lo e' quindi anche per me.
La situazione economica attuale è così complessa e gli aspetti di cui tenere conto sono cosi numerosi che è fondamentale lavorare in squadra e non correre da soli. Anche se il modello economico che ci propongono è il carrierismo, la corsa al risultato e la competizione è totalmente vero il contrario.
Chi vuole avere un’attività sana e di successo (del successo parlerò nel mio prossimo post) deve attraversare un varco interiore spesso dominato dalla sfiducia e aprirsi alla collaborazione. Cosa che implica nuovamente un percorso interiore.
Aprirsi alla collaborazione può venire naturale e ciò accade più frequentemente alle donne ma in alcuni casi può essere molto, ma molto difficile, soprattutto se in passato siamo stati traditi o feriti o addirittura derubati.
La collaborazione che sarebbe un atteggiamento naturale è diventata qualcosa di molto difficile da ottenere e realizzare, perché si pensa al proprio tornaconto personale, si è persa la visione d’insieme, del lavoro di gruppo.
Personalmente posso testimoniare che le attività di successo sono quelle in cui questa collaborazione è evidente (vedi il mio post la storia di Massimiliano e Simona) e tutti gli imprenditori di successo sostengono apertamente che la squadra e’ tutto, e’ il pilastro su cui basare la propria attività.
La strada anche in questo caso e’ univoca ed e’ anzitutto interiore. L’isolamento, il contare solo su se stessi produce degli sforzi enormi, frustrazione e un’ansia da risultato incredibile. Si passa da momenti in cui ci si sente dei super-eroi a momenti in cui si apre il baratro della disistima.
Nel mio percorso lavorativo sono stata molto chiusa e ho avuto molta sfiducia nel prossimo, avevo addosso una pressione da risultato incredibile ma quando ho iniziato ad aprirmi e a mostrare le mie difficoltà e soprattutto quando finalmente sono riuscita a chiedere un supporto ho incontrato collaboratori splendidi che mi hanno aiutato.
Nella collaborazione sincera ci si sono sostiene e la forza del singolo si moltiplica. I collaboratori della nuova economia sono persone che condividono i tuoi valori, contribuiscono alla mission del tuo progetto, la sentono loro, capiscono le tue difficoltà e le tue ferite. Sono molto più che meri esecutori o consulenti o dipendenti. Sono compagni di viaggio a cui dare la tua massima fiducia e con cui condividere i risultati ottenuti.
Sono molto fortunata di aver incontrato Tiziana con cui sto organizzando il mercatino di Natale, e sono convinta che se continuerò ad aprirmi troverò altri professionisti con cui condividere il mio percorso.
Auguro lo stesso anche a te.
Con affetto Valeria
28/10/24
Da piccola spesso giocavo a fare il mercatino. Con i miei amici vendevo verdura fresca fatta di erbe raccolte nel prato e frutta che era fatta di semi colorati raccolti dalle piante.
Offrire i propri prodotti, mostrarli al meglio, enfatizzarne le proprietà e farli degustare da' una soddisfazione incredibile. L’ apprezzamento che poi arriva dopo un lungo e duro lavoro che ha portato alla luce cio' che realizziamo crea una gioia interiore che non ha prezzo.
Tutto questo processo ha molto più a che fare del solo scambio di denaro, crea relazioni autentiche tra l'artigiano ed il cliente. Ci si conosce, si conoscono i propri gusti e le proprie preferenze e si diventa in qualche modo intimi.
Durante il mercato di Artena lo scorso Settembre e’ stato meraviglioso vedere Maria fare l’uncinetto seduta in Piazza, totalmente rilassata e a suo agio come se fosse stata vicino al camino di casa sua e nel frattempo vedere le persone avvicinarsi a lei e osservarla.
Maria non aveva bisogno di vendere il suo prodotto perché in quel momento creativo e di pace lei realizzava anche se stessa e non doveva convincerne nessuno.
Il mercato avvicina anche gli stessi artigiani che non si fanno concorrenza ma si capiscono e si sostengono, conoscendo ognuno le difficoltà dell’altro, senza neanche parlarsi.
Al mercato gli espositori sono tutti amici, anche solo per un giorno, perché si crea quella strana alchimia di chi condivide le stesse sorti e la stessa fortuna. Non c’è competizione, non c’è il migliore, nessuno vuole vincere su qualcun altro, non c’è invidia. Anzi, c’è un sano rispetto nel vedere i lavori dell’altro, sapendo la strada che l’altro ha percorso per arrivare ad esporli al mercato.
Ecco per me il mercato è tutto questo, una dimensione umana che ormai sopravvive con grande difficoltà e che va difesa, sostenuta e sviluppata.
Dietro al mercato ci sono persone, con storie uniche, che stanno resistendo, con molta fatica, ad un globalismo anonimo e freddo, che ci isola e in cui tutto e' funzione del denaro e aridisce anche noi clienti.
Il mercato e’ la poesia di un tempo, di un’umanità che si sta spegnendo e che ancora produce qualche rima.
Sosteniamolo insieme.
Con affetto Valeria
L'ANSIA DIETRO LE QUINTE
21/10/2024
Ammetto che da sempre nel lavoro soffro di ansia. L’ansia mi fa fare le cose velocemente e di fretta, e osservandomi, spesso quando lavoro sono preoccupata… Soprattutto in periodi come questi in cui ho un sovraccarico di lavoro perche' stiamo organizzando il mercatino di Natale ad Artena, sviluppando al meglio il nostro marketplace, migliorando la promozione dei tuoi annunci, l'ansia torna a trovarmi...
Ho cercato di capire a cosa fosse collegata questa ansia e dopo averci riflettuto un bel po’ ho capito che l’ansia ha due filoni principali: la PRESTAZIONE e il RISULTATO.
L’ansia da prestazione mi spinge ad apparire all’esterno come una professionista, una persona competente ed equilibrata. Questa immagine di me arriva da lontano, dalla storia della mia vita professionale ma anche familiare e dentro di me sento una spinta a rimanere conforme ai miei metri di giudizio interiore. Sono stata educata a fare sempre del mio meglio, eppure il mio meglio non era mai abbastanza. Percepisco la tensione interna a volere far sempre bene, ad essere performante ad apparire professionalmente valida, al perfezionismo.
L’ansia da risultato mi proietta invece sempre verso l’obiettivo, al domani e fantasticando su scenari futuri mi fa dimenticare il gusto del lavoro nel momento presente.
In fondo queste ansie provengono dal profondo bisogno di riconoscimento, di essere apprezzati e ammirati per ciò che facciamo. Ognuno di noi prima o poi le sperimenta e si confronta con il proprio giudizio interiore e l’immagine di sé che vuole dare al mondo.
Sono due compagne di viaggio con cui convivo da molti anni. Ho imparato a riconoscerle anche nelle tensioni del mio corpo, nel mio tono di voce, nelle mie espressioni facciali. Quando le provo tendo a chiudermi in me stessa e a isolarmi. Chiedere un supporto in quei momenti diventa veramente difficile.
E’ per questo che oggi decido di condividere con te ciò che provo, perché anche io sono in cammino e questa Community che sta crescendo può essere autentica e umana in primis se lo sono io.
Ti mando un abbraccio grande
Valeria
14/10/2024
I giorni scorsi ho avuto modo di confrontarmi con Simona e Massimiliano, una mia coppia di amici che gestiscono un’attività in proprio da molti anni.
Simona e Massimiliano sono due persone incredibili. Sono sempre gioiose e sorridenti. Quando entri nel loro negozio si percepisce questa atmosfera positiva e la situazione mi ha incuriosito molto.
Mi sono domandata come in questo periodo di crisi generale, in cui l’inflazione aumenta, c’è crisi di liquidità, la lamentela è sulla bocca di tutti e la burocrazia soffoca gli imprenditori loro riescano con il sorriso ad avere un’attività sana e profittevole.
Quando ho parlato con Massimiliano mi ha raccontato che hanno avuto periodi di crisi anche molto difficili, un fallimento alle spalle, ma non si sono scoraggiati e hanno cercato di andare avanti e fare sempre del loro meglio.
Massimiliano è un creativo. Ha sempre avuto la passione del fare, del costruire e vedendolo in azione si capisce che fa fluire questa sua grande passione nel suo lavoro. Quando passo accanto al suo negozio lo vedo sempre indaffarato ed in attività.
Costruisce muri, sistema parcheggi, taglia le piante e ovviamente tutto cio’ accade anche all’interno del suo negozio. C’è sempre un fermento, un’energia che si muove nella direzione della costruzione e della creatività. E lui progetta sempre qualcosa di nuovo. Questa sua energia creativa si trasmette a chi gli e’ vicino, e’ contagiosa, anche se lui non se ne accorge.
Simona invece mi ha detto che per lei e’ fondamentale la cooperazione e fare squadra. Mi ha dichiarato: “Vedi Vale, noi abbiamo dei dipendenti, ma per me sono collaboratori. Ci trattiamo tutti alla pari. Se qualcuno di loro propone qualcosa di nuovo su come migliorare le vendite o organizzare meglio il negozio io ascolto e lo faccio provare. Non posso rimanere ferma sulle mie idee perche’ io potrei sbagliare e loro aver ragione”.
Massimiliano e’ un esempio di come seguire la propria passione e farla fluire nel proprio lavoro, senza aspettativa di risultato, ma per il piacere di farlo sia una leva fondamentale per il successo.
Simona trasmette la sua capacita’ di ascolto, la sua accoglienza e la sua capacita’ didare fiducia a chi lavora con lei, assumendosi i suoi rischi ma senza arroccarsi ne’ sul ruolo ne’ sulle sue convinzioni.
Anche se non se ne rendono conto loro sono l’esempio concreto della nuova economia, in cui ci si impegna concretamente, coltivando la propria passione per il gusto di farlo senza aspettative di successo personale. L’economia del cuore e’ inclusiva e sostiene coloro che collaborano nell’attivita’.
Fa bene a me che lavoro e fa star bene chi mi e’ vicino, inclusi i clienti che percepiscono, anche se inconsciamente, questa meravigliosa energia del Cuore.
Segui la tua passione e mettila in azione!
Con Affetto
Valeria
ARTIGIANATO ITALIANO perché è così prezioso
07/10/2024
Di recente, ho avuto l’opportunità di viaggiare a Cipro e, nonostante la varietà di prodotti che ho incontrato, il mio pensiero è sempre tornato all'artigianato italiano. Ho visto persone entusiasmarsi per prodotti che sinceramente da noi verrebbero considerati piuttosto anonimi.
Noi italiani creiamo con il cuore. Ogni pezzo che produciamo non è solo un oggetto, ma un’opera d'arte, realizzata con materiali pregiati e una conoscenza tramandata di generazione in generazione.
L’Italia è famosa in tutto il mondo per la sua straordinaria tradizione artigianale. Ogni prodotto fatto a mano racconta una storia di passione, maestria e attenzione ai dettagli, rendendoci orgogliosi delle nostre radici.
Perché il tuo lavoro è così prezioso?
Essere un artigiano in Italia significa preservare una tradizione fatta di qualità e autenticità. Mentre molti Paesi si concentrano sulla produzione di massa, noi rimaniamo fedeli all’unicità. Quando un cliente acquista un prodotto artigianale, sceglie qualcosa che ha un’anima, creato da mani sapienti e con una passione che non si trova altrove.
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Con affetto Valeria
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30/09/2024
La scorsa settimana ho avuto il piacere di incontrare un gruppo di miei ex colleghi che non vedevo da molti anni. Sono stata molto felice di rivederli e di sapere che avevano avviato, ormai da più di 10 anni, una bella attività di Web design e creatività grafica.
Ho deciso di andarli a trovare nel loro ufficio. Un bellissimo spazio in co-working nella zona Nord di Roma. Mi hanno chiesto un supporto per rilanciare la loro attività che da qualche anno era stabile e non dava segni di crescita.
Sono un team veramente in gamba, con tanta esperienza, molto professionali e che svolgono la loro attività con passione e dedizione. Da subito ho notato la loro capacità di afferrare velocemente i bisogni dei loro clienti, cercare delle soluzioni concrete e fare del loro meglio per risolverli.
Nonostante le loro innegabili competenze professionali e la loro passione per il lavoro, la loro attività e’ ‘ferma’. Non da grandi segni di miglioramento né segnali di crescita importanti. Insomma si trovano in una sorta comfort zone da cui non riescono per ora ad uscire. Durante il nostro colloquio di gruppo e’ emerso che tutti hanno la tendenza a sottovalutarsi. Non riescono a vedere quanto siano capaci, validi e professionali e di conseguenza non riescono a promuoversi, mostrarsi e farsi pubblicità.
Tutti i loro clienti sono arrivati con il classico ‘passaparola’ senza aver fatto loro alcuna attività promozionale.
Il tema del valore è centrale anche in questo caso. Non riconoscere i propri meriti e focalizzare l’attenzione solo sugli errori è un meccanismo frenante che blocca lo sviluppo del nostro lavoro e del nostro business. Può succedere a chi è alle prime armi ma anche a chi lavora da molti anni.
E’ fondamentale lasciare alle spalle tutto ciò che ci minimizza, ci sottovaluta e riduce il nostro valore per avanzare coraggiosamente nel nostro lavoro e mostrarci con autenticità sul mercato.
Chi lavora per passione deve emergere, essere visibile e farsi coraggiosamente conoscere. Deve dare valore in primo luogo a stesso e di conseguenza anche al proprio lavoro. Tutto questo è di cruciale importanza anche perché tutti coloro che lavorano avendo come unico scopo il profitto si promuovono sempre, cercano la visibilità per aumentare i loro guadagni e spesso ci riescono.
Mai come in questi tempi è necessario che chi lavora con il Cuore riconosca il proprio valore e si mostri coraggiosamente. Solo così può aumentare il nostro raggio d’azione e le potenzialità di far del bene a noi stessi e agli altri.
Il nostro circuito sostiene il benessere e promuovere chi lavora con il Cuore ne è una parte importante.
Puoi iniziare a farti conoscere
CLICCANDO QUIIL TUO LISTINO PREZZI ED IL TUO VALORE
23/09/2024
Sono convinta che siano le donne le maggiori artefici del cambiamento della nuova economia. L’Economia basata sul Cuore e non sul profitto. Le donne sono per natura disposte alla collaborazione, al sostegno e non hanno necessità di essere sempre vincenti.
Generalmente sono molto organizzate e dovendo svolgere più ruoli nella vita di tutti giorni sono anche più flessibili e hanno visione d’insieme.
Perché allora le donne hanno difficoltà ad emergere nel loro lavoro, soprattutto nell’avvio di nuove attività imprenditoriali? Dopo diverse sessioni di business coaching con le mie clienti, posso dire che c’è un tema centrale che ricorre ed e’ quello del valore.
Noi donne tendiamo a non credere in noi stesse. Ci sottostimiamo o addirittura ci disprezziamo. Lo si può sentire nelle chiacchiere di tutti i giorni e questa situazione è talmente diffusa che pensiamo sia normale!!!
Il risultato è che spesso non abbiamo la forza di emergere e mostrare al mondo le nostre capacità. Tendiamo a nasconderci, abbiamo paura di farci vedere e una paura incredibile di sbagliare.
Ci sottovalutiamo con conseguenze nefaste sia nei rapporti interpersonali sia nella nostra attività. L’insicurezza spesso ha la meglio e tanti nuovi progetto stentano a partire, alle volte non nascono proprio. Tutto questo emerge quando arriva il momento di fare il nostro listino e determinare il prezzo di vendita dei nostri prodotti o servizi.
La mia amica e cliente Paola realizza dei bellissimi articoli di artigianato, è un’architetta ed è veramente competente e capace. Ha intrapreso una nuova attività di tufting ma si sta scontrando con la sua difficoltà a dare valore ai suoi prodotti, farsi conoscere e determinare il suo listino prezzi.
Paola ha difficolta' a riconoscere il suo valore e quindi finora ha regalato le sue creazioni, sebbene molto costose, e se qualcuno le chiede un nuovo prodotto a prezzi bassissimi lei accetta pur di non dover dire no perché’ si sentirebbe in colpa.
Anche io ho sofferto molto per non riconoscere il mio vero valore e per tutta la Vita, nel mio lavoro così come in altri ambiti, ho ricercato l’approvazione altrui. Finche’, non potendone piu', ho deciso di lasciarmi alle mie spalle un lavoro che mi succhiava l’Anima e sono caduta nel vuoto del fare (vedi in merito il mio post LIBERTA' E LAVORO del 05/08/24). Lì, anche grazie alle letture di Wayne W. Dyer (*) ho capito dove nasce l’errore più grande.
La nostra cultura ha creato un sistema penetrante che comunica costantemente come siano gli altri a determinare quanto valiamo. Tutto il mondo dei social, dei post, dei like si basa esattamente su questo.
Nessuno, ma proprio nessuno, ci dice che il nostro senso del valore è una scelta personale ed interiore. Ebbene si e’ una scelta anzitutto interiore. Sono io che decido chi sono e quanto valgo.
L’autocommiserazione e la poca stima di noi stessi ci lasciano nella nostra comfort zone, bloccando la nostra crescita, non ci consentono di evolvere. Darsi valore implica coraggio e forza interiore, perché mostra il nostro se' autentico al mondo e ci espone al giudizio altrui.
Emergere nel lavoro è un atto di coraggio, è un atto del Cuore. Esprime la fiducia e l’amore verso noi stesse.
Non so perché si sia giunti a questa situazione, ma è importante fare dei piccoli passi ogni verso noi stesse, emergere e far fiorire i nostri progetti lavorativi.
“Voi siete il sale della Terra, ma se il sale perdesse il sapore, con cosa lo si potra’ render salato?” Mt 5,13
A tutte le donne
Con Affetto
Valeria
(*) Su questo vedi Wayne W. Dyer – Le vostre zone erronee – ed. Best BUR
CONSULENTE O SCIACALLO?
09/09/2024
Il mercato oggi è così complesso e articolato che chiunque abbia un’attività in proprio avrà bisogno prima o poi di qualche ‘consulente’. Per consulente intendo un qualsiasi di fornitore di servizi esterni per esempio: servizi di pulizie, servizi tecnici, consulenze fiscali, consulenze marketing, social media e altro.
La domanda che si pone è come scegliere il consulente giusto evitando così di perdere tempo e soprattutto denaro?
Questo problema si pone a qualsiasi livello imprenditoriale. Mentre le grandi aziende posso contattare studi di consulenza grandi che danno una certa garanzia di professionalità, non così può fare il piccolo imprenditore o la microimpresa, che per evidenti motivi di budget, può rivolgersi a studi di dimensioni minori.
Si apre cosi’ il mondo dei piccoli consulenti e alla quasi totale incertezza della garanzia del risultato. Cio’ che e’ scontato nella fornitura di servizi tecnici come ad esempio il meccanico, l’elettricista o l’idraulico che vengono pagati a servizio reso e quindi a risultato ottenuto (chi di noi pagherebbe un idraulico per sturare un lavandino se dopo il suo intervento rimanesse otturato?) invece diventa qualcosa di assolutamente effimero quasi opzionale nella fornitura di servizi professionali come ad esempio servizi di marketing, promozionali e online.
Nella mia vita professionale ho incontrato moltissimi consulenti e posso affermare con certezza che quelli che hanno avuto successo e continuano ad averlo si distinguono perché hanno a cuore i veri bisogni del loro cliente e si sforzano in ogni modo di risolverli concretamente. Non si impegnano se non sono certi di risolverli e non vendono servizi che non possono garantire. Sono onesti e chiari, i prezzi sono trasparenti. Hanno fatto una scelta, consapevole o meno, di assumersi la totale responsabilità del loro lavoro che significa la garanzia di risultato.
Tutti gli altri hanno come principale obiettivo il loro guadagno, sia che sia denaro o ampiamento del loro parco clienti. Semplicemente, anche se non sono sicuri, ci provano. Tutti questi consulenti vendono fumo e dato che le bugie hanno le gambe corte, il cliente presto o tardi se ne accorgerà con il risultato di non contattarli mai più e fargli anche pessima pubblicità.
Se vi trovate a dover scegliere qualcuno la prima domanda che dovete porvi è: Quali risultati ha ottenuto con altri clienti nella mia stessa situazione? Li ha aiutati veramente a risolvere i loro problemi e come? Se possibile cercate di contattare qualche suo ex-cliente ed informatevi.
La seconda domanda da porvi e’: Accetterebbe un compenso a risultato ottenuto? Personalmente preferisco sempre scegliere consulenti che accettano il success fee (pagamento a successo) piuttosto che consulenti vogliono il pagamento ad ore. Se un consulente e’ inefficiente ed impiega 10 ore per svolgere il suo lavoro quando normalmente ce ne vogliono 6, io sto pagando la sua inefficienza.
Una volta il mio amico Denis mi ha detto: Valeria sei tu fossi una tossicodipendente da chi andresti a cercare aiuto? Io non sapevo cosa rispondere. Denis sorridendo mi disse: Ma da un ex-tossico che ce l’ha fatta ed e’ uscito dalla droga!
E’ pienamente vero. Cercate un consulente che ha già fatto il vostro percorso, conosce esattamente i vostri problemi e li ha superati. Impiegherete più tempo nella ricerca ma ne vale la pena e soprattutto potrete instaurare un rapporto di fiducia che durerà nel tempo.
Con grande affetto
VALERIA LEOPARDI
IL TUO LISTINO PREZZI
02/09/2024
La scorsa settimana sono stata invitata a cena dalla mia amica Anna, con noi c’erano anche Fiammetta e altri amici.
Eravamo tutti insieme seduti intorno ad una bella tavola imbandita sul suo balcone di casa.
Durante la cena Fiammetta ci ha raccontato di come fosse stato difficile per lei iniziare le sue lezioni di canto. Ha studiato canto per più di 10 anni ed ad un certo punto le faccende della Vita l’hanno spinta ad avviare la propria attività e coraggiosamente iniziare ad insegnare canto.
Uno dei suoi maggiori problemi iniziali è stato determinare il prezzo dei suoi servizi e chiedere denaro ai suoi nuovi clienti.
Questa è una delle problematiche più comuni e forse più limitanti, nella fase di avvio della propria attività. Soprattutto per le donne stabilire il prezzo, dei propri prodotti o servizi, è causa di molti dubbi, confusione mentale e ansia.
Di fatto noi donne ci sentiamo più insicure, abbiamo più timore ad emergere. Gli uomini in questo sono più sicuri di sé, hanno meno difficoltà nel rapporto con il denaro e stabilire il prezzo da chiedere ai loro clienti.
La tematica del denaro può nascondere molti blocchi ed uno fondamentale è sicuramente il tema del valore, del proprio valore. Ricordo una mia cliente che alla sua prima lezione di Yoga era in dubbio se fosse troppo chiedere 5,00 Eur! Se ci sentiamo insicure di noi stesse e di ciò che facciamo spesso rischiamo di non dare valore al nostro lavoro.
In questo ci viene in aiuto nuovamente l’economia, che cono uno sguardo freddo e distaccato sul mercato, può farci ritrovare la bussola che abbiamo perso. L’analisi di mercato e della ‘concorrenza’ è fondamentale, specialmente in fase di avvio della propria attività.
È importante studiare ed informarsi, conoscere il nostro mercato, soprattutto di vicinato. Possiamo facilmente trovare intorno a noi chi ha un’attività similare. Osservare chi offre lo stesso servizio/prodotto, a quali condizioni ci aiuterà moltissimo perché avremo un metro di paragone. Ci darà una mano ad orientarci, a determinare il nostro listino, nonché a darci spunti interessanti di sviluppo del nostro business.
Avere le idee chiare sin da subito e scegliere i prezzi da inserire nel tuo listino ti darà una grossa marcia in più ed il tuo lavoro avanzerà più fluido.
Il denaro nella sua funzione originaria è un mezzo di scambio che misura il valore di un bene o di un servizio e se hai difficoltà a chiederlo vuole dire che, in fondo in fondo, sei tu stessa a non darti valore.
Approfondiremo questo argomento nel workshop del 28/9/24
LA GESTIONE DELLA TUA ATTIVITA'LA CHIAREZZA MENTALE SULLA GESTIONE DELLA TUA ATTIVITA’
26/08/24
Qualche giorno fa la mia cliente Paola mi ha contattato perché non sapeva come avanzare con la sua attività. Doveva preparare il suo nuovo listino prezzi per l’annualità 2024/2025 ma aveva moltissimi dubbi ed era molto scoraggiata. Mi ha confidato che stava pensando di mollare e addirittura di chiudere.
Abbiamo iniziato a fare chiarezza insieme, anzitutto sulla gestione Economica – Finanziaria. Quando siamo soli e dobbiamo gestire la nostra attività possiamo confondere l’andamento della cassa con la redditività del business.
Se il ns conto corrente è vuoto o addirittura ci siamo indebitati, pensiamo di non riuscire a far fronte alle spese e ai pagamenti, entriamo in un loop negativo che ci scoraggia sempre di più e può portarci a pensare che non ci sia soluzione, fino a chiudere la ns attività.
Questo circolo negativo di pensieri, ansie e preoccupazioni invade la nostra mente e influenza ogni nostra scelta di business. Immaginiamo un futuro sempre più fosco, ci angosciamo e tutto ciò inevitabilmente non fa che peggiorare la nostra situazione lavorativa.
Il denaro la fa da padrone, noi perdiamo lucidità e serenità, diventiamo nervosi con conseguenze negative anche nel rapporto con i nostri clienti.
È fondamentale in questa fase fare chiarezza. Un’analisi dettagliata sull’andamento della tua attività, della sua redditività e conseguente gestione finanziaria, ti fornisce la lucidità per capire la tua situazione a tutto tondo. Questo vale sia se sei titolare di P.IVA sia se hai una azienda, di qualsiasi forma giuridica (srl, srls, sas ecc…) e dimensionamento.
La chiarezza mentale sullo stato della tua attività ti fornisce la serenità di capire esattamente la tua situazione, ti dà idee su come migliorare e ti dà maggiore sicurezza nell’affrontare le tue scelte. La gestione del denaro ne è una conseguenza.
Paola si è rasserenata, conosce la situazione del suo business e sta compiendo delle scelte coraggiose sapendo esattamente quello che sta facendo e i rischi che sta correndo. Ma attenzione, lo sottolineo sempre, affrontare rischi e vivere nell’incertezza sono condizioni intrinseche dell’attività imprenditoriale.
Nessun imprenditore, dal magnate al piccolo professionista, può evitare l’incertezza o sperare di procedere e far crescere la sua attività evitando rischi e vivendo nella comfort zone. Ciò che può fare è affrontare le sfide con maggiore sicurezza e lucidità che solo la chiarezza mentale derivante da un’analisi economico-finanziaria approfondita e certa può dargli.
VALERIA LEOPARDI
Se vuoi approfondire l'argomento, c'e' prossimo workshop MIGLIORARE LA GESTIONE DELLA PROPRIA ATTIVITA' del 28/9/24.
MIGLIORARE LA GESTIONE DELLA TUA ATTIVITA'Un Ferragosto speciale: La Forza di Luca
19/08/2024
Il giorno di Ferragosto dopo essere stata ad Artena ho deciso di prendermi del tempo per me e sono andata alla mia gelateria preferita in zona Roma Tuscolana. La città era vuota, un deserto, il caldo era insopportabile e c’era un grande afa. Non si incontrava nessuno e sono stata fortunata a trovare la gelateria aperta. Mi sono seduta a mangiare il mio gelato che stava squagliandosi velocemente e tutt’ad un tratto scorgo il mio amico Luca che passava rapidamente con la sua carrozzina. Non lo vedevo da più di 20 anni e rincontrarlo è stata una grande gioia, per entrambi.
Luca soffre di gravi problemi fisici, una sorta di rachitismo alle mani che gli blocca quasi completamente i polsi e le articolazioni delle braccia, le gambe sono paralizzate ed ha il catetere che spesso gli provoca delle infezioni. Soffre anche di calcoli renali. E’ così da sempre e da sempre Luca sorride.
Aveva attraversato da solo il Parco degli Acquedotti, per arrivare dal quartiere Statuario al quartiere Roma Tuscolana dove appunto l’ho incontrato. Sono circa 5km che fatti al sole, con quel caldo in carrozzina avrebbero scoraggiato chiunque. Ma non Luca. Mentre chiacchieravamo allegramente, sorridendo mi ha detto: ‘Sai che c’è Vale? VOLERE E’ POTERE. Le mie amiche in carrozzina si lamentano sempre io invece se voglio uscire esco’
Luca è la conferma vivente di come il nostro atteggiamento interiore sia la chiave del nostro successo nella Vita, di come la affrontiamo giorno dopo giorno, scelta dopo scelta. Questo vale in tutte le situazioni e include anche la nostra attività ed il nostro lavoro.
La nostra situazione lavorativa parla di noi e dei nostri blocchi consci ed inconsci. Se non progrediamo come desideriamo o se non riusciamo a cambiare le circostanze in cui ci troviamo l’unica cosa che possiamo fare è iniziare ad osservarci e vedere come reagiamo di fronte alle sfide.
Il successo nel lavoro segue un percorso interiore piuttosto preciso e se ci riflettiamo, per ogni svolta noi abbiamo avuto la forza di fare una piccola o grande scelta coraggiosa. Ogni volta che superiamo un blocco, un timore, una paura e agiamo ci espandiamo nella Vita come si come nella nostra attività.
Di fatto abbiamo sempre una scelta, per quanto ciò possa essere indigesto al nostro ego: accettare la nostra situazione ed andare avanti per crescere e migliorare oppure rimanere bloccati, lamentarci e stagnare. Ecco Luca ne è la conferma.
L’Economia del Cuore è fatta da piccoli imprenditori, titolari di P.IVA, che di fronte alle oggettive e innegabili difficoltà di questo tempo scelgono di agire anziché’ lamentarsi.
Nel percorso CRESCITA PERSONALE e SUCCESSO, in partenza in autunno, approfondiremo questi temi per diventare imprenditori del cuore, gli unici che possono apportare un cambio reale e concreto nell’Economia.
VALERIA LEOPARDI
ESSERE PRONTI SENZA IL CERTIFICATO
12/08/2024
Qualche giorno fa la mia amica e cliente Patrizia mi ha raccontato di voler organizzare delle camminate nei boschi per mettere in contatto sé stessa e gli altri con lo spirito degli alberi. È una persona molto scrupolosa ma pur avendo cercato ovunque non aveva trovato nessun ente che rilasciasse il certificato adatto al suo scopo. Questo la stava bloccando e stava abbandonando, con tristezza e sconforto, la sua bellissima idea.
Così le ho inviato io un certificato, con tanto di data, firma e timbro, che lo rendesse ufficiale e confermasse che era pronta.
Ricordate in Matrix, quando Neo incontra l’oracolo per sapere se fosse lui l’Eletto ed era dubbioso di sé stesso? L’oracolo gli dice: “Mi spiace ragazzo, tu sei dotato, ma e’ come se stessi aspettando qualcosa…nella prossima vita forse…” Aspettiamo sempre che accada qualcosa, che sia qualcun altro a dirci che siamo pronti, che siamo in grado, che siamo all’altezza, che abbiamo valore. Siamo così dubbiosi di noi stessi che forse, neanche se si squarciasse il cielo e arrivasse direttamente la voce di Dio a darci conferma delle nostre capacità, ci crederemmo! Siamo cresciuti, certificato dopo certificato, diploma dopo diploma, promozione dopo promozione, e così, senza accorgercene, abbiamo delegato all’esterno tutta la considerazione di noi stessi e del nostro valore. Abbiamo perso il nostro potere personale.
È successo anche a me. Quando ho deciso di lasciare il mondo della finanza e intraprendere la nuova strada di Business coach per sostenere con il cuore le persone mi sono sentita tremendamente insicura. Avevo acquisito in anni di lavoro tutte le competenze necessarie e il mio cuore mi diceva che era la strada giusta, ma ero bloccata …. non mi sentivo all’altezza e non avevo nessuno a confermami che fossi pronta. Non avevo nessun certificato di ‘Business Coaching dell’Economia del Cuore’.
La formazione serve ed è assolutamente necessaria, ma, quando stiamo aprendo una nuova via, la nostra via, possiamo contare solo sui noi stessi, sulle nostre capacità e sui segnali del nostro Maestro Interiore. Nessuno potrà dirci quale è veramente la nostra strada e non arriverà forse mai il momento in cui ci sentiremo pronti. Sarà un cammino nella totale incertezza in cui potremo acquisire sicurezza solo passo dopo passo, procedendo con costanza nell’azione quotidiana.
Ognuno di noi ha un sogno unico, una fiamma nel cuore ed un messaggio da donare al mondo ed il certificato è un modo per omologarci, un altro modo per spegnere il nostro fuoco interiore e farci fare dei percorsi su binari già prestabiliti. Proprio perché la strada è nuova ed unica, il percorso sarà il viaggio, non ci sarà più una meta, cadute e rialzate saranno i nostri compagni di viaggio. Solo se avremo il coraggio di proseguire troveremo la nostra strada che ha un Cuore, l’unica che, come disse Don Juan a Castaneda, vale la pena percorrere.
VALERIA LEOPARDI
LIBERTA' E LAVORO
05/08/2024
La mia amica Iwona dopo aver passato un periodo difficile, ha deciso di interrompere la sua relazione sentimentale, di lasciare la sua casa in affitto e di andare a vivere in camper insieme a sua figlia. Iwona vive a Cipro e ha pensato che vivendo in camper vicino la spiaggia o sotto una bella pineta avrebbe finalmente trovato la leggerezza e la libertà che cercava. L’ho rincontrata qualche settimana fa e mi ha confidato che nonostante la sua scelta non aveva ancora trovato ciò che stava cercando. Mi ha detto: ora sono finalmente libera di andare dove voglio, sì ma per fare cosa? E per andare dove ?
Quando lasciamo un percorso tracciato da tempo, come ad esempio un lavoro che svogliamo da anni, non possiamo pensare di ripartire subito su un nuovo percorso. All’inizio ci sentiamo smarriti, isolati e confusi. Abbiamo fatto sempre così, abbiamo le nostre abitudini, la nostra routine e ora che possiamo fare? La nuova strada non compare all’orizzonte. Ci sentiamo disorientati e frustrati.
Ci attende una grande prova. Arriva un guardiano della soglia molto molto temuto: Il vuoto del fare.
Solo al pensare di non fare nulla a me saliva una grande angoscia. Per chi vive in una grande città, sa che il corri corri è continuo e che chi non fa parte di questo flusso frenetico e’ emarginato, escluso, additato quasi come se fosse affetto da qualche strana malattia contagiosa. Personalmente dopo aver deciso di lasciare il mio lavoro per molto tempo ho avuto difficoltà a dire: non lavoro. La verità era che mi vergognavo e mentre tutti avevano qualcosa da fare (tra l’altro sempre urgente) io no, non avevo urgenze e non avevo più fretta.
Non è stato facile attraversare il vuoto del fare, ma ero decisa a non tornare indietro.
Soprattutto per questo molti accettano di proseguire in lavoro ripetitivi, noiosi e in alcuni casi svilenti. Ma quando decidiamo che non ne possiamo più del nostro lavoro o la Vita ci porta a perderlo è necessario fermarsi. Abbiamo bisogno di tempo per lasciare andare il passato, capire cosa non vogliamo più e gentilmente accoglierci nella nostra decisione che potrebbe apparire all’esterno una sconfitta.
Questo vuoto è molto potente perché diventa uno spazio interiore di riflessione e profondo ascolto di sé. Il problema nasce dal fatto che non sappiamo come affrontarlo e se non lo abbiamo mai attraversato, rimarremo disorientati perché da quello spazio emergeranno le voci delle nostre parti ferite, i nostri malesseri nascosti e i nostri dolori sepolti. Insomma i nostri demoni interiori.
La frenesia è un ottimo anestetizzante.
Di fronte a tutto questo molti avranno la tentazione di scappare e di tornare ad un lavoro simile al precedente senza risolvere granché, se non temporaneamente. Dopo poco le nostri parti nascoste riemergeranno con le loro ferite, le loro richieste e riemergerà il nostro malessere.
Chi invece attraversa questo viaggio è un eroe, perché ci vuole molto coraggio a guardare ed ascoltare cosa emerge da dentro di sé. Ma chi avrà la tenacia di proseguire, con tenerezza e amorevolezza verso sé stesso potrà finalmente capire cosa chiede la sua Anima e qual è il suo messaggio unico da donare al Mondo.
Troverà allora la vera la libertà perché avrà potere di scelta. Potrà scegliere di seguire le indicazioni interiori della propria anima, che prima non poteva conoscere, ed integrarle nel proprio lavoro e nella propria vita.
Questa è la vera libertà ed in questo periodo storico la Vita ci sta spingendo a fare questo passo evolutivo.
VALERIA LEOPARDI
LA LEGGEREZZA NEL LAVORO
29/07/24
Il week end scorso ho partecipato ad un seminario di canto di due giorni. Mi ha invitato il mio caro amico Marco che non vedevo da tempo. Conoscendo Marco e la sua lucidità mentale ho deciso di partecipare ma sono andata senza avere un’idea chiara di cosa mi aspettasse.
E’ stata un’esperienza incredibilmente arricchente e inaspettatamente coinvolgente. Ho avuto la fortuna di conoscere il Maestro di Musica e Canto Mauro Tiberi che è veramente molto preparato.
La cosa che mi ha più colpito è stata la sua semplicità e la leggerezza con cui ha coinvolto me e tutti i partecipanti.
La sera dell’arrivo abbiamo subito iniziato a cantare. Tutti cantavano, tranne me. Mi vergognavo da morire e la mia gola era chiusa. Mauro con una leggerezza ed una semplicità senza pari è riuscito a minimizzare il mio blocco e a superarlo giocandoci sopra e scherzando con me. In poche battute è riuscito a trasformare la mia voce da papera nel mio autentico e profondo canto.
Potere della leggerezza e dell’autoironia!
Quando ci prendiamo sul serio, stiamo facendo sicuramente il gioco del nostro Ego. Sentiamo di aver ragione, di essere speciali, di essere migliori e ci arrocchiamo sulle nostre convinzioni. Non accettiamo certo alcuna contraddizione o messa in discussione delle nostre opinioni.
In ambito lavorativo questo accade quasi sempre. Tra colleghi è così. Appena sbagli c’è qualcuno che te lo fa notare puntualmente e oserai dire quasi felicemente. A me succedeva lo stesso. È il modello di comportamento diffuso e imperante e anche io lo avevo assorbito proprio perché è ritenuto normale. La serietà è opprimente, pesante, deprimente e certamente non evolutiva. Viviamo in ambienti lavorativi e professionali troppo, troppo seri.
In azienda e ed in ambito professionale ho visto esperti, professionisti e consulenti di vario genere essere tremendamente seri, sedersi in cattedra con altisonanza e sciorinare le loro competenze facendoti sentire un cretino. I vari professionisti fiscali, legali, tributari ecc... si presentavano dall’alto delle loro competenze e alcune volte più che voler risolvere veramente il problema del loro cliente volevano in realtà mettere in evidenza se stessi e il loro Studio Professionale.
Un vero Maestro non è altisonante, non è distante né arrogante. È qualcuno che ti capisce profondamente perché ha già fatto il tuo stesso percorso e conosce le tue difficoltà.
Un vero Maestro si impegna affinché tu evolva indipendentemente dal risultato che otterrai e ti stimola ma senza pressarti. È un gioco di equilibrio tra attenzione e stimolo alla crescita molto difficile, ma che se viene immerso nella leggerezza e nell’ironia diventa quasi una Magia.
Integrare questa leggerezza nella nostra professione, nella nostra attività è fondamentale e tremendamente evolutivo. Staremo meglio noi e faremo del bene all’altro.
VALERIA LEOPARDI
IL SOSTEGNO NEL BUSINESS
22/07/2024
Sono stata alcuni giorni a Newcastle per accompagnare il mio amico Massimo a celebrare la sua Laurea, ed è stata un’esperienza incredibilmente arricchente.
Per la prima volta ho avuto l’opportunità di essere stata io un sostegno vero per un amico. Nella mia Vita ho avuto la fortuna di incontrare tante persone che mi hanno sostenuto. I professori al liceo, i compagni di università con cui affrontavo gli esami insieme, mia sorella Ilaria che condivide con me la mia storia familiare, e più di tutti mio marito Roberto che è il compagno della mia Vita.
Verso di loro provo un senso di gratitudine. Non avevo mai prestato attenzione a quanto sostenere un amico o anche un conoscente sia appagante e porti ad una dolce apertura del cuore.
In tutti questi mesi di sviluppo del progetto Swappiamo ho parlato con tanti di voi e ho capito che tutti, chi più e chi meno, avete bisogno di sostegno nella vostra attività. Volete far conoscere ciò che amate fare, ciò in cui credete veramente e per cui vi impegnate con passione.
Nel mondo dell’economia e della finanza il concetto di sostegno umano è del tutto assente, totalmente estraneo e sconosciuto. I modelli economici/finanziari che si insegnano nelle Università e che sono alla base dei modelli di Business sono basati sulla competizione, sulla prestazione, sul primeggiare.
Personalmente ho lavorato in ambienti finanziari molto competitivi in cui per avere successo dovevo emergere, essere più brava degli altri, sempre performante e vincente. Così il mio EGO è cresciuto abbondantemente alla ricerca del primo posto. L’altro era un mio concorrente da superare, io dovevo essere la migliore ed ero sotto la pressione di uno sforzo continuo per non sbagliare ed essere riconosciuta. Nell’ambiente di lavoro dietro ai sorrisi di facciata e alla cordialità c’era solitudine, conflitto e sforzo per non essere superati.
Il sostegno invece è arricchente, inclusivo e appagante. Non c’è nessuno che vince e nessuno che perde.
Sostenere l’altro a crescere nel suo business mi sta portando ad un successo insperato, l’apertura del mio cuore. È questo il modello di economia che voglio diffondere.
Su Swappiamo ci siete voi, le vostre storie e i vostri annunci che vi caratterizzano e parlano di voi. Ogni giorno pubblichiamo la vostra storia sul nostro canale Telegram e ci stiamo impegnando per darvi uno spazio sempre maggiore.
Potete vederle cliccando qui
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SWAPPIAMO ANNUNCIL'ATTACCAMENTO AL RUOLO PROFESSIONALE
15/07/2024
Quando si decide di seguire le proprie passioni e di farne la propria attività spesso ci si trova soli, al di fuori di un contesto professionale. L’inizio di questo percorso e’ in solitaria ed è inevitabile che sia così. Seguire la propria passione significa ascoltare il proprio cuore, la propria motivazione esistenziale e farlo è un percorso totalmente individuale.
Poiché siamo nel frastuono continuo e non siamo più capaci di ascoltare profondamente e autenticamente noi stessi, ne’ i nostri bisogni, molto probabilmente avremo difficoltà a capire ciò che ci appassiona.
Un errore fondamentale in questo percorso è domandarsi cosa fare per stare bene. "Vale ma che posso fare???". Questa domanda all'inizio del percorso non ha una risposta e continuare a domandarsi cosa si debba fare e' solo fonte di frustrazione e scoraggiamento.
La nostra attenzione va invece direzionata sul come ci sentiamo. Come mi sento quando faccio questo? Sento una sensazione di appagamento e benessere? Riesco a farlo in maniera naturale e spontanea senza aspettative di risultato?
Sono le piccole azioni che ci indicano quale sia la nostra strada . L’aspettativa dei grandi progetti alimenta solo la nostra astrazione mentale, allontanandoci ancora dal nostro cuore.
Quando faccio ciò che faccio per il gusto di farlo, senza pretese di successo o di guadagno immediato sono sulla strada giusta. Quando la mia azione mi fa stare bene e non devo convincere nessuno di avere ragione sono allineato con me stesso e con il mio cuore.
E’ per questa partenza in solitaria che bisogna essere pronti a lasciare andare anche il precedente ruolo professionale e tutto ciò che esso comporta. Quando siamo all’interno di un’azienda ci sentiamo al sicuro, oltre allo stipendio ci sono dei vantaggi secondari che orbitano intorno a noi, di cui magari non ci rendiamo conto. Il ruolo professionale sicuramente è uno di questi. Il ruolo professionale ci da la sicurezza, ci definisce e ci da valore. Allo stesso tempo pero' ci limita. Limita le nostre possibilità di sviluppo come persone proprio in ambito professionale.
Per molti anni ho svolto il ruolo di responsabile amministrativo ed ero così identificata con il mio ruolo che lasciarlo andare mi ha causato un'enorme sofferenza. Il mio valore era legato alla mia professione.
Ci sono voluti tanti mesi e tanto ascolto di me stessa per capire che potevo cambiare direzione e che la mia professionalità sarebbe rimasta in me per fare ciò che amo, invece di essere al servizio degli interessi di qualche azienda.
La realizzazione piu' grande che possiamo raggiungere e' che il nostro valore e' intrinseco in noi e non e' legato al ruolo, ma all'uso che facciamo delle nostre qualita' professionali ed umane.
Valeria Leopardi
SI MA... LE TASSE?
08/07/24
"Vale al lavoro non ne posso piu', vorrei lasciarlo. Ma come faccio?"
Ora piu’ che mai e’ il momento di integrare la nostra autentica spiritualità con il nostro lavoro.
Oggi affrontiamo il tema delle TASSE ed i blocchi ad esso collegati.
Quando pensiamo alle ‘TASSE’ nasce in noi un irrigidimento, una contrattura…un timore se non una vera e propria paura. In Italia dove la pressione fiscale e’ molto elevata ed in cui essere aggiornati sulla normativa tributaria e’ difficilissimo parlare di tasse come stimolo alla crescita può sembrare una follia. Invece vorrei provare a portare l’attenzione su come la fiscalita’, che e’ indissolubilmente legata all’andamento del vostro business abbia un aspetto positivo e come manifestando in realtà le vostre paure vi stimoli alla crescita.
In economia esiste il principio matematico: ad un maggior reddito (guadagno-costi) corrispondono maggiori tasse.
Se aumentano le tasse vuol dire che tu stai guadagnando in piu’ anche se la correlazione non e’ sempre cosi’ lineare.
Quando il tuo lavoro sta aumentando ed e’ in crescita e’ inevitabile che arrivi il momento di affrontare la tematica fiscale e se la stai evitando …. stai procrastinando la crescita del tuo business.
Addirittura potresti avere un blocco che fa stagnare la tua attività.
Ma cosa si nasconde dietro? La paura di dover pagare le tasse e’ forse legata alla tua paura di perdere denaro e alla tua capacità di generarlo attraverso i tuoi servizi/prodotti?
In fondo, in fondo non c’e’ forse la paura di non essere capaci, di non valere, di non farcela?
La paura aumenta anche per effetto dalla non conoscenza dei tributi, di come vengono calcolati e quali siano le scadenze di pagamento. Questa incertezza sul futuro non fa che accrescere la nostra paura.
Invece i tributi sono certi, si possono calcolare con esattezza, si possono scadenzare nel tempo in modo da organizzarsi in anticipo e si possono fare scelte intelligenti per far crescere il proprio business.
La verita’ e’ che se vogliamo crescere nel business dobbiamo crescere noi come persone e affrontare anche queste paure.
Nel prossimo workshop del 14/9/24 approfondiro' in dettaglio quando e come conviene aprire la partita IVA e come vengono calcolate le imposte nel Regime Forfettario.
Puoi prenotarti a questo link
APRIRE LA P.IVA - Ostacolo o Opportunita' ?